Ti guardavo mangiare le aringhe con panna con gusto, imburrare il pane con gesto deciso, infilare la forchetta nel barattolo in profondità per raccogliere ogni pezzetto residuo.
Masticavi, col viso sorridente e gli zigomi alti, ancora più pronunciati per il boccone che gustavi. Gli occhi erano a fessura, come due tegoline, e come il mio gattino di porcellana cinese, tutto soddisfatto per aver preso il pesciolino.
Volevo farti una foto. Ma non avrei colto la passione che rivolgevi alle aringhe. Mi rimane impresso nella memoria il tuo sguardo in ascolto della nostre belle interrotte parole, solo una volta, iniziate le aringhe.
Masticavi, col viso sorridente e gli zigomi alti, ancora più pronunciati per il boccone che gustavi. Gli occhi erano a fessura, come due tegoline, e come il mio gattino di porcellana cinese, tutto soddisfatto per aver preso il pesciolino.
Volevo farti una foto. Ma non avrei colto la passione che rivolgevi alle aringhe. Mi rimane impresso nella memoria il tuo sguardo in ascolto della nostre belle interrotte parole, solo una volta, iniziate le aringhe.