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Visualizzazione dei post da 2010

Come una corriera

La macchina del tempo corre alla rovescia, questa giornata durerà sino alla fine 30 ore, ed ora corre sul filo del tramonto. Posso vedere il bagliore rossastro, al di sopra del profilo dell'ala, è così da un paio d'ore, dal distacco da terra islandese, e non si saprà mai per quale reale motivo vi abbiamo fatto sosta. Ad un certo punto hanno chiesto se c'era un dottore a bordo, e dopo mezz'ora sono iniziate le procedure per l'atterraggio. La virata è stata impercettibile, ma sul monitor la variazione di rotta è stata evidente. Dicono che il tizio lo hanno fatto scendere col suo bagaglio, come una fermata della corriera :-) Ma io non ho visto null'altro dall'oblò che lo strano mezzo che accede dall'esterno alla stiva. Posso marcare l'Islanda come ulteriore stato visitato, così, immerso nel buio senza confini, col paesaggio lunare piatto e brullo, tracce di crateri o cose simili. Ricorda la Norvegia all'approssimarsi al capo a nord, ma fatta di ter

Riconsegna auto

Non è stato così semplice... Chiedo al collega che aveva già riconsegnato l’auto come avesse fatto. -Vai là e la riconsegni. -Tutto qui? Vado là? -Si si si, vai la semplicemente e la riconsegni. Allora vado là. Il cortile è vuoto, prendo il biglietto e il cancello si apre. Subito viene l’addetto che mi preleva le carte della vettura e me le mette in mano e mi indica l’ufficio per le riconsegne dell’usato. Il tizio coi baffetti mi saluta cordiale, mi chiede il nome e poi comincia a cercalo su una lista. -Non credo di essere in quell’elenco gli dico. -Ah no? E come pensa di riconsegnarla? -Non saprei... un collega mi ha detto di aver fatto così. -Ci vuole l’autorizzazione- dice lui. -Non ho nessuna autorizzazione, chi dovrebbe darmela? -...- ci pensa... –Un venditore! Di là è pieno di venditori, vadi di là! Signora Pina- e ride canzonatorio. Maledicendo il collega che evidentemente non aveva fatto solamente quello che mi aveva detto vado a cercare i venditori. Era il mese

Solo un cavatappi

Oggi ho passato il braccio attorno alla vita dell'amministratore delegato. Quello italiano, quello più grande :-D che poi non è veramente italiano, e non è neppure il più grande, come non può esserlo nessuno veramente se per grande si intende "giusto. sto bastardo per esempio, ha ceduto il ramo d'azienda in cui ero... L'ho avvicinato fantozzianamente, ovvero aziendalmente. Nel gioco dellle parti, lui, nell'improbabile veste di distributore di hamburger e hot dog si è prestato alla foto. Ero come fantozzi emozionato- Amministratore delegato! Permette una foto?- ma lo era ancor più il collega, che ha sbagliato la foto, quella in cui facevo il gesto che nel linguaggio del corpo significa "dominante", come un presidente degli stati uniti o un papa. Bene, quella foto non è venuta. Ho rifatto la coda (con un altro collega, timidissimo), il grande mi riconosce: -vuole due panini?- che in italiano vuol dire: che cazzo vuoi ancora qui? E invece nel gioco delle p

Bionda bionda, beato chi ti...

Il famigerato gate A10: senza annunciare all'altoparlante alcuna variazione, il display inizia silenziosamente la deriva dell'ora partenza. L'ultima volta l'aereo partì con sei ore e mezza di ritardo. La vecchia avanti a me mangia da due bicchieroni di starbucks. Mangia, perché non è roba liquida, gelato forse, ma le cucchiaiate sono talmente grandi che le congelerebbero la bocca. Controllo il tabellone, sebbene mi avvicini il più possibile ogni volta che qualcuno ceda il posto, devo mettere gli occhiali per essere sicuro della situazione. E se me ne accorgo poi che cambia? Bionde belle e bionde tutte, tutte mangiano. Questa bella è un disastro, con le dita nel naso a fare pulizia. Questa è alta e vale un 60 kg. Ha un computer in valigetta nero, quindi di lavoro, ma è vestita da casalinga, in ciabatte, maglietta e pantaloncini corti di cotone, capelli come capita. Una bambina (bionda) fa dei capricci infernali, che non comprendo. La mamma (bionda) la prende da parte

Raggiungerò il punto

Tu cerchi le parole ed io i momenti, e i tempi, e infine il ritmo per i movimenti. Salverai la virtù, se a cedere sarà stata la carne. Raggiungerò il punto dove il tuo profumo è più caldo, e il tuo sapore è di miele, e il mio raccoglierlo ti metterà scompiglio. In questo è la mia conquista. Non chiamare sfrontato il mio servirti, esser cortese imperfetto, che cerco la tua vicinanza e contatto, attraverso i vestiti e lo sguardo.

Il destino passa per le scarpe

Ogni viaggio è un'avventura. Consegno l'auto e trovano un bollo sul paraurti. Chiacchiero con un tizio del suo lavoro nel calzaturiero ad Asolo, e alla fine mi chiede di fermarmi una settimana con lui (bleah...). Check-in perfetto, senza coda, intoppi. Al varco di sicurezza le scarpe hanno qualcosa di anomalo. Le prendono e le spolverano con delicatezza (io non le mai spolverate da quando le ho comprate a Lisbona in liquidazione). Lo spettroscopio dice che è puzza normale. Le riprendono e le ripassano nel tunnel. Ancora qualche beep, penso ottimisticamente che sia sempre e solamente per la scarsa igiene. Con grande coraggio ora un tizio si mette ad esplorarle infilando le dita nell'antro stringato, scostando la soletta incollata per il calore e l'umido del piede camminatore. Si mettono in tre a fare consulto. La soletta di una sola delle due (perché anche le scarpe portoghesi sono generalmente due, e voglio evitare di dare regole assolute) ora viene rimossa e si torna

Vincere facile

Mi piace vincere facile: da Meijer, per la vendita di alcolici devono accertare l'età di tutti quelli sotto i 40 anni. A me chiedono sempre i documenti :-D

I film romantici

I film romantici li guardo volentieri, ma solo in compagnia. Perciò, per non venire meno a questa regola adesso cucinerò una frittata di 12 uova. Perché sono da solo sta settimana la faccio con le cipolle, e al socio di trasferta le cipolle non piacciono, ed ora lui non c'è... anche 'ste convivenze forzate non mi piacciono... Così saremo in compagnia ugualmente, io e la mia digestione, dalla cena, al film, a tutta la notte. ....

Strabiliante onnipotente

La nuova collega ha un carattere particolare, difficile, si potrebbe dire applicando un piccolo preconcetto, antipatico . Con maggiore scioltezza e franchezza nei giudizi invece direi che è una stronza, a tutto tondo, calzata e vestita, integrale. Il carattere viene formato di molteplici esperienza della vita, ma in alcuni casi deriva direttamente dal nome. Per esempio in precedenza avevo conosciuto Cosina Piccola, dal carattere molto dolce e pacato. Non volendo riferire per esteso il nome della nuova collega vi fornisco la traduzione del nome fornita in prima ricerca dai motori di ricerca. Traduzione nome: (s.)onnipotente, (agg.)divina, (agg.)magnifica. Traduzione cognome: (s.)natale, (s)giorno della nascita, (agg.)relativo alla nascita. Che bambina doveva essere quella per la quale è magnifico natale tutti i giorni? Avvolta nella sua aura onnipotente come doveva muoversi tra le compagne? Si nota di lei l'espressione austera. Un poco già signora, signora Rottenmeier di &q

I carrelli

C'è più gente del solito in aeroporto, forse per l'inizio della stagione vacanziera, stagione che non vivrò a sufficienza. Partono piccoli gruppi, con qualche bambino e molte valige. Nella mia fila al check-in un signore già abbronzato con una moglie pallida e sbattuta, gestisce due carrelli pieni di valige enormi e 4 figli tutti maschi, che si distribuiscono nella hall seguendo la legge della diffusione dei gas. I più vecchi sono anche i più intraprendenti, stanno cercando di recuperare la moneta dal carrello, sono grassi e con la faccia cattiva, e approcciano il problema con la forza, cercando di estrarla con due dita a pinza, poi cercando di inserire la spina destinata a liberare il carrello che verrà riposto successivamente nella fila del deposito. Per tentativi, come una scimmia, trova la giusta soluzione, incatenando tra loro i due carrelli del padre, che si è distratto un attimo. Sembra un gioco, ma ora i carrelli non possono più viaggiare affiancati, e la coda è di qu

BBQ Apple

Sono soddisfatto, ho visto cosa ha risposto la apple agli utenti che contestavano i problemi di ricezione dell'antenna dell'ultimo iphone. Qua i consulenti italiani per prima cosa hanno comprato la pasta barilla, e poi l'iphone e poi sono andati da abercrombie & fitch. Poi li fermano in dogana, e quelli gli infilano dove più gli pare tutto quello che hanno comprato (come faranno con me, solo che a me devono mettere nel culo un barbecue praticamente sferico da 60 cm di diametro. Posso metterci dentro il PC e provare a dirgli che è la sua valigetta, perché preferisco quelle rigide. E poi il PC ha problemi di cooling, lo devo tenere su una griglia infatti. Se l'iphone ha problemi d'antenna, non vedo perché il mio PC non possa avere problemi di cooling. Gli dico che è stata l'IBM a consigliare quella valigetta.

Notte

Ieri un'altra volta in depressione. La città è distesa in fondo, come un plaid un po' mal messo, perché il tessuto di edifici non è regolare, i tetti non sono tutti rossi, rossi pattone come i nostri, e le case non sono tutte alte uguale. In questa città ognuno ha fatto quello che gli è parso, così il tessuto non c'è, è tutto smagliato, bucato, irregolare. E queste montagne sono la pancia di una vecchia, senza le onde regolari dei fianchi e delle natiche delle più belle brasiliane.

L'ultima rampa

L'ultima rampa prima del piazzale su cui si apre l'ingresso degli uffici è particolarmente ripido. Si capiscono le intenzioni dell'autista da come prende l'ultima curva, stretta come un tornante di montagna, e in effetti siamo in montagna, a circa 1000 metri, qualche centinaia di metri sopra al centro della città. Le auto ad alcool non ce la fanno se non in prima: il motore poco a poco soffoca inoltrandosi sull'erta. Prossimi ad imballare devono scalare in prima. Ansiosi di riprendere la marcia tirano, fino a far piangere il motore, voglia di rivalsa, con rabbia innestano la seconda, quando, superato l'acme, la salita da una sensibile tregua. Rimangono pochi metri da fare in seconda, ma l'autista ha la certezza che il suo mezzo è ancora idoneo alle asperità della città dal bell'orizzonte. Eppure avvengono contrattempi pericolosi, provenendo dal basso, come sulla scala di un pollaio, come in una scalata sociale. Nel fare il tornante di slancio si può in

Muta in taxi

Con me mutava, mutava letteralmente, diveniva muta. Per quanti sforzi facessi di apparire brillate fallivo. Battute imbattibili, paradossi, parossismi, similitudini, analogie salaci. Nulla, lei mutava. Che rabbia quando la sentivo ridere ai discorsi del collega, quello che non sopporto per il 50% del tempo, coi suoi discorsi oziosi e inutili nel suo portoghese bislacco. Le sue risate erano una pugnalata, ogni intervento nella discussione un colpo al basso ventre- alto pene. Ammesso che non capisse l’italiano o il mio italiano, rimane il fatto inoppugnabile che rarissimamente mi volgeva una domanda o il seme sul quale condensare qualche goccia di conversazione. Perché non ho visto cosa accadeva? È il caos che avanza? La realtà l'ha vista lei, e ne sono venuto a conoscenza sentendola raccontare le sue avventure, che sono state anche le mie. Come ho fatto a non dare peso a Buenos Aires, fuori dall'aeroporto, alla scena di lui che parte spedito, come il santo, intenzionato a ri

Con Ruth ho volato

Ruth, hostess tedesca, lasciami addentare il tuo seno, coprimi con le tue trecce bionde, lasciami tornire con le mani le caviglie, e via su, il polpaccio elastico, il ginocchio e la coscia lunga, lascia che impasti le natiche per farne pane. Il fascino della divisa, un tailleur sbarazzino con una giacchetta col bavero dal profilo che produrrebbe una scollatura profonda, chiusa in alto con i lembi a contatto tra loro, e in un punto intermedio in cui i lembi sono solo accostati lasciando lo spazio di un dito. Le guardo la caviglia, penso ai massaggi che ho visto in un video in aeroporto a san paolo, con l'invidia per chi per professione, poteva esplorare la modella, e con la fantasia condurla piano nei sentieri di una seduzione sensoriale minuziosa ed estesa a tutto il corpo, con le mani unguentose, strofinamenti accidentali del proprio basso ventre che non può rimanere insensibile, finché fatto uscito dal ruolo di cieco spettatore è chiamato alla ribalta e lasciato esplodere a co

In taxi in Brasile

Stamattina Grande Fratello, per radio col taxista, intercetto parole come straniameeeento, isolameeeento, persona super carinooosa, amoroooso. Ed ecco i contributi live registrati do trombano, litigano, con sottofondo musicale aggiunto Il taxista questa mattina ascolta musica degli evangelici. Stavolta non smette di parlare di calcio, ma non ascolta, come qualcun altro che conosco. Ha il tono dell'esaltato, sopra le righe, si fa le domande e si risponde da solo: -per chi tieni?- rispondo subito e con sicurezza una balla, perché la verità è che il calcio, detto alla francese: mi fa cagare. Ora mi rendo conto che avrei dovuto rispondere con maggiore fantasia, citando la squadra inventata di una piccola città sconosciuta italiana. Lui la mi squadra vera di città vera di fede inventata la conosce e comincia a fare battute e domande che non comprendo. Rispondo con una risata a quelle che sembrano battute e con una risata a quelle che sembrano domande. Il problema non è rispondere,

Brasile

Quando ci si ammazza di lavoro la giornata si appiattisce. Salgo sul taxi, bondia, nova lima, in fiat. Chiudo la portiera con la sicura. Il taxista mi rivolge delle frasi che senza essere ripetute non comprendo. Scena del commiseramento passando davanti alla favela all'uscita di nossa senora del carmo, Scena della recibo manual, del resto che non ha, tornello, 3 andar, jungla, scorrettezze, cantina, il mio amore mal celato per un paio di colleghe (non in cantina, che è la mensa), mano a mano che gli italiani se ne vanno a dormire riprende la pace, ore piccole, la mente che esce fuori al limite dell'orizzonte schivando grattacieli, brutture varie che l'umanità non vuole salvare e quindi non fan parte del suo patrimonio e non merita rispetto e considerazione. Spero solo di non aver fame, di non aver collegi che ti cercano, di aver la connessione libera e buttarmi sul letto con mail e messaggi di gente lontane che ormai dorme e mi pensa sulla spiaggia di ipanema, che è in mezz

L'usciere di Milano

Prendo il treno con sentore di sciopero. Non essendo più un vero pendolare, di quelli che prendono i treni, ho perso la sensibilità per comprendere la gravità della cosa. Per me la stazione è diventata estranea, non capisco come devo fare la coda alla biglietteria, dove andare ad obliterare. Non c’è più l’edicola per esempio, non c’è più la rastrelliera delle biciclette. O non so deve trovarla. Nono sono più un pendolare. Mi sorprende passare da piazza fontana. E’ il destino di Milano, in cui qualunque luogo significativo scompare rapidamente alla memoria. E così Milano rimane una città solo per i Milanesi. Devo ritirare il visto. Inaspettatamente l’usciere mi assegna un numero della famigerata coda P. La coda P è quella che una settimana prima mi aveva fatto trascorrere 3 ore al consolato. L’usciere, di bassa statura, si segna qualcosa su un foglio e mi congeda. Vado a sedermi poco convinto e intimorito dalla lettera P. Il funzionario, mi aveva detto di ripassare, tranquillame