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Visualizzazione dei post da marzo 2, 2009

Svetlana non la porto a casa

Svetlana è il destino che ti viene incontro e che si riallontana dopo 5 minuti. Lei è bella e bionda sull'altro marciapiede, a passo svelto, mentre a mezzanotte carico la macchina alla volta di Torino. Chiudo il baule e lei mi viene incontro. Ho l'impressione inizialmente di una parlata inglese, ma si interrompe, tace e pensa e riprende in italiano. È dell'est, ha anche le guance pronunciate e gli occhi chiari. Sorride perché cerca la clinica di Vercelli ma considerando la direzione da cui proviene si è evidentemente perduta. Inizio a spiegarle la via, ma le propongo anche un passaggio visto che ero già intento a partire. I pericoli di questi incontri sono imponderabili. L'equivalenza tra 'giovane, bella, sorridente, in difficoltà, abiti puliti' e 'straniera con trascorsi di ordinaria disperazione nel paese proprio e nel paese ospite, non armata' è tutta da dimostrare. Vince il garantismo e un brivido avventuroso. Non parla bene italiano ma dice di esser