All'ultimo rinnovo della carta d'identità, ho atteso pazientemente il mio turno in mezzo a tutta l'umanità del quartiere. E' bello il giorno in cui ci si può immerge tra la gente, che altrimenti non vedresti mai. Un po' come immergersi tra i condomini, che magari sono le persone più simpatiche che potresti mai conoscere, ma prendendo sempre l'ascensore questo non avverrà mai.
EEEEEEK, sul tabellone appare il mio numero, e quindi supero la porta a vetri ed entro nel grande locale, sul cui lato sono ricavati gli sportelli in una fila continua, tutti con il loro bel numerino.
Compilo un cartoncino con le informazioni necessarie al riconoscimento, le firme, le foto, i segni particolari. E' stato facile, ho riproposto quelli del documento precedente che ho ancora in tasca, copiandolo.
Passo il modulo sotto il vetro all'impiegata, che inizia subito ad inserirlo sul sistema e a pinzare le foto. E' molto spiccia e veloce. Finisce i preliminari e mi ripassa il modulo per una ulteriore firma, e puntualizza: - Per i capelli non ho potuto mettere "Castani", capirà, ho messo "Brizzolato".
Io guardo la scritta, forse sperando in cuor mio che si trattasse di una battuta da impiegata dell'anagrafe. Mi sento impreparato: - Ma... Ma come...
Pensavo confusamente a qualcosa di simile a: - Ma se fossi venuto qui coi capelli tinti, che colore avrebbe deciso di mettere? - e invece non riuscii a dire nulla.
L'impiegata esita... - E' vero. Ma non posso far altro che constatarlo.
Esita ancora: - Avrebbe dovuto fare come noi donne in questi casi. - Io la guardo con la bocca ancora aperta, ancora incerta.
- Il giorno in cui rinnoviamo un documento tingiamo i capelli.
Non sorride, lo dice con una certa gravità.
Con la stessa sua espressione le ribatto: - Potrei magari tornare... - cerco di interpretare il suo sguardo di fronte alla mia ipotesi, che ora cambia in quella dell'impiegata che scopre di avere davanti a sé uno scocciatore.
Sorrido: - Se è la verità, allora va bene brizzolato. Il tempo passa per tutti.
L'impiegata dell'anagrafe allenta la tensione e sorride. Scambiamo qualche battuta dell'effetto del tempo sulle fototessere. Faccio il cordiale più che altro perché è il momento in cui deve fare bene il suo lavoro di punzonatura e stampa della mia nuova carta d'identità. Altrimenti dovrei tenermi una carta d'identità con su scritto brizzolato e per di più graficamente difettosa ...in attesa di rinnovarla con la tintura.
L'uomo brizzolato si salvera?
EEEEEEK, sul tabellone appare il mio numero, e quindi supero la porta a vetri ed entro nel grande locale, sul cui lato sono ricavati gli sportelli in una fila continua, tutti con il loro bel numerino.
Compilo un cartoncino con le informazioni necessarie al riconoscimento, le firme, le foto, i segni particolari. E' stato facile, ho riproposto quelli del documento precedente che ho ancora in tasca, copiandolo.
Passo il modulo sotto il vetro all'impiegata, che inizia subito ad inserirlo sul sistema e a pinzare le foto. E' molto spiccia e veloce. Finisce i preliminari e mi ripassa il modulo per una ulteriore firma, e puntualizza: - Per i capelli non ho potuto mettere "Castani", capirà, ho messo "Brizzolato".
Io guardo la scritta, forse sperando in cuor mio che si trattasse di una battuta da impiegata dell'anagrafe. Mi sento impreparato: - Ma... Ma come...
Pensavo confusamente a qualcosa di simile a: - Ma se fossi venuto qui coi capelli tinti, che colore avrebbe deciso di mettere? - e invece non riuscii a dire nulla.
L'impiegata esita... - E' vero. Ma non posso far altro che constatarlo.
Esita ancora: - Avrebbe dovuto fare come noi donne in questi casi. - Io la guardo con la bocca ancora aperta, ancora incerta.
- Il giorno in cui rinnoviamo un documento tingiamo i capelli.
Non sorride, lo dice con una certa gravità.
Con la stessa sua espressione le ribatto: - Potrei magari tornare... - cerco di interpretare il suo sguardo di fronte alla mia ipotesi, che ora cambia in quella dell'impiegata che scopre di avere davanti a sé uno scocciatore.
Sorrido: - Se è la verità, allora va bene brizzolato. Il tempo passa per tutti.
L'impiegata dell'anagrafe allenta la tensione e sorride. Scambiamo qualche battuta dell'effetto del tempo sulle fototessere. Faccio il cordiale più che altro perché è il momento in cui deve fare bene il suo lavoro di punzonatura e stampa della mia nuova carta d'identità. Altrimenti dovrei tenermi una carta d'identità con su scritto brizzolato e per di più graficamente difettosa ...in attesa di rinnovarla con la tintura.
L'uomo brizzolato si salvera?