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Visualizzazione dei post da agosto 7, 2010

Il destino passa per le scarpe

Ogni viaggio è un'avventura. Consegno l'auto e trovano un bollo sul paraurti. Chiacchiero con un tizio del suo lavoro nel calzaturiero ad Asolo, e alla fine mi chiede di fermarmi una settimana con lui (bleah...). Check-in perfetto, senza coda, intoppi. Al varco di sicurezza le scarpe hanno qualcosa di anomalo. Le prendono e le spolverano con delicatezza (io non le mai spolverate da quando le ho comprate a Lisbona in liquidazione). Lo spettroscopio dice che è puzza normale. Le riprendono e le ripassano nel tunnel. Ancora qualche beep, penso ottimisticamente che sia sempre e solamente per la scarsa igiene. Con grande coraggio ora un tizio si mette ad esplorarle infilando le dita nell'antro stringato, scostando la soletta incollata per il calore e l'umido del piede camminatore. Si mettono in tre a fare consulto. La soletta di una sola delle due (perché anche le scarpe portoghesi sono generalmente due, e voglio evitare di dare regole assolute) ora viene rimossa e si torna