Passa ai contenuti principali

Strabiliante onnipotente

La nuova collega ha un carattere particolare, difficile, si potrebbe dire applicando un piccolo preconcetto, antipatico . Con maggiore scioltezza e franchezza nei giudizi invece direi che è una stronza, a tutto tondo, calzata e vestita, integrale.
Il carattere viene formato di molteplici esperienza della vita, ma in alcuni casi deriva direttamente dal nome. Per esempio in precedenza avevo conosciuto Cosina Piccola, dal carattere molto dolce e pacato.
Non volendo riferire per esteso il nome della nuova collega vi fornisco la traduzione del nome fornita in prima ricerca dai motori di ricerca.

Traduzione nome: (s.)onnipotente, (agg.)divina, (agg.)magnifica.
Traduzione cognome: (s.)natale, (s)giorno della nascita, (agg.)relativo alla nascita.

Che bambina doveva essere quella per la quale è magnifico natale tutti i giorni? Avvolta nella sua aura onnipotente come doveva muoversi tra le compagne?

Si nota di lei l'espressione austera. Un poco già signora, signora Rottenmeier di "Heidi", o la signora Blücher di "Frankenstein Junior". Ma molto di più signora Diesel di "Alta Tensione" con annesse tendenze sado. Il commiato improvviso nel mezzo delle discussioni. Le risate esplosive simili al singhiozzo completano il profilo.

Bene, ieri ho scoperto che il cognome non è il suo, perché è sposata. Come?
Le ho detto, senza particolare galanteria, che lei ha un aspetto che potrebbe benissimo essere italiano (includendo un certo vistoso difetto sul lato B). Evidentemente risentita ha ribattuto che: "nooooooo, il mio aspetto potrebbe essere francese!"
Ha maggior dimostrazione ha scritto su un foglio il suo nome da ragazza, di cui fornisco analoga traduzione.

Traduzione cognome: (agg.)strabiliante, stupefacente, sorprendente.

Non oso accostare quindi il nome al cognome per non invocare nessuno invano. Sto già patendo abbastanza conseguenze per la sua vicinanza :-D

Il foglio lo sto conservando, come futura reliquia.

Post popolari in questo blog

Acqua alle caviglie

Altro che acqua alle caviglie ... Un pomeriggio trafelato come al solito, sommerso di messaggi, mail tocchi sulla spalla, "scusa posso farti una domanda?". Almeno tutti sono gentili, questa è la differenza degli uffici degli ultimi anni.. Il pomeriggio stava iniziando dopo il pranzo, e grandi nuvoloni iniziano ad oscurare il cielo. Io posso vedere porzioni di grandi vetrate, a sinistra su un viale alberato, a destra su un cortile, panorama un poco, ma anche da questo lato posso vedere una bella fetta di cielo. Il cielo si è annuvolato, coperto, inspessito. Un cielo di ovatta grigia, scura, sempre più scura. Il suo stomaco rimbomba, anche il mio stomaco rimbomberebbe divenissi così minaccioso. Tuoni, lampi, iniziano a cadere grosse e rumorose goccie, poi bicchierate, infine secchi di acqua. Guardo la scena a destra e sinistra, qualche collega si alza e si affaccia alle finestre. La corrente elettrica resiste, la rete informatica pure. Vedo gli scrosci d'acqua e mi ric

Plattenbau

Attraversando i quartieri nuovi delle città europee distrutte dalla guerra, è inevitabile essere colpiti da un vago deja-vu. In Germania e in Polonia anche di più, ma solo perché ho attraversato tutte e due in pochi giorni. Un quartiere di una città può assomigliare a quello della città di un altro paese, un palazzo essere l'immagine speculare di quelli di fronte. In un film russo il protagonista torna a casa, ma è indotto a sbagliare città. Recandosi all'indirizzo con lo stesso nome, allo stesso numero di palazzina e appartamento, e con la stessa chiave (!!!) entra nella vita di un altro. Il finale è loro perché nasce una storia d'amore, ma almeno quello, il carattere di due è diverso. In tedesco di chiama Plattenbau, ed è una metodologia costruttiva basata fortemente su moduli prefabbricati. Quello da incubo potrebbe essere fatto così: mono colore (assente), mono modulo, senza balconi, tetto piano, fronte continuo per un chilometro, alto 30 piani, senza garage, parchet

Le poltroncine basse

Le poltroncine basse funzionano come espositori. In ogni sala d'attesa, in ogni hall di albergo se ne possono trovare. Sono decisamente scomode, un supplizio a tirarsi su in piedi, e a sedersi sono equivalenti ad un tuffo all'indietro dal trampolino. Ma sono espositori, per questo ce ne sono tante. Espositori de che? Per donne in tiro. Per i difetti che vi ho citato, gli uomini e le donne vestite normalmente, provano solo una grande fatica e un grande disagio nel doverle utilizzare. Le usano solo se sono costretti. Rimangono in piedi alla finestra piuttosto, li vedi lì, con una rivista in mano, mentre lì accanto c'è una di queste poltroncine vuote... finché non arriva la donna in tiro. La donna in tiro è attillata, scollata, spaccata, tacco 12. Nell'atto di sedersi è possibile cogliere l'uso di autoreggenti, di reggiseno imbottito o meno, di mutanda o meno. L'uso della poltroncina espositore per loro non è mai un problema. Con grande grazia e femminilità ri