Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2009

Tardo a disfare le valige

tardo a disfare le valige quando in cuor mio attendo un imprevisto, un cambiamento di piani, che mi porti via...

Perennemente giovanili

La sera mi è rimasta la sensazione un poco immatura, che qualcosa fosse cambiato nella mia vita, come quando ci si innamorava e non si avevano ancora ricevuto troppe cocenti delusioni. Vedi come le cose cambiano in 4 giorni? Inviato la richiesta di contatto la domenica. Lunedì su skype. Litigio, incomprensioni. Martedì riguadagnata, ripersa. Mercoledì un appuntamento speranzoso. Giovedì a passeggio nel parco accanto allo stadio. E la sera eccomi qui, col cuore in gola, con la tentazione forte di rompere il silenzio richiesto (richiesto?). Sembrava assetata di poter parlare, non tanto di esprimere segreti, anche se su questo punto bastava provocarla per ottenere qualsiasi confessione, lo avevo notato anche su skype. Piccolina, perfettamente proporzionata, i tratti perennemente giovanili del nord europa. D’altra parte le repubbliche del Baltico non sono da considerarsi nordici a tutti gli effetti?

Ritorno

La ragazza fissa quello davanti a me in coda nel corridoio dell'A320. Lo definirei brutto, stile attore vizioso e cattivo dei film. Lo fissa in cerca di uno sguardo di ricambio. Ora guarda me, 'che la fila avanza lentamente. Mi fissa. Non è bella, né graziosa, ma senza difetti irrecuperabili con un piacevole carattere. Curata, ma non completamente femminile. Forse vuole mettere alla prova della libido maschile qualche variazione del proprio look, oppure si è appena lasciata dal fidanzato ploriennale, e anche in questo caso vuole vedere l'effetto che fa. Vedo che non subisco alcuna modificazione nella mia, di libido, dalla frequentazione dei luoghi rinomati per le bellezze latine più o meno esotiche, oggettivamente. Quel che mi attira è quello sguardo malizioso e coraggioso, dissonante con l'aspetto medio nel viso, nel fisico, nel vestire di questa passeggera. Ho ritirato in omaggio con la carta d'imbarco GQ, rivista degna solo di Men Health. Appare anche peggiore

Il Socio a Lisbona

Le nuvole passano rapide sopra lisbona. C'è vento a folate gelide. Quando cessa tuttavia ci sono 19 gradi. Si fanno ottimi affari comprando dai cinesi. Ho preso un cappello impermeabile e vari altri oggetti. L'albergo è in periferia, vicino all'aeroporto. Tanto vicino che gli aerei vi rombano sopra. Di sotto del mio dodicesimo piano rombano le auto di un grosso raccordo della tangenziale. Raccolgo e vivo emozioni, per poi dimenticarle. Le rifuggo. Non le voglio più. Colazione con Veronica, dal cognome polacco, che si occupa di noi togliendoci i piatti appena vengono lasciati incustoditi. Colazioneinternazionale e abbondante, solo che mencano i prodotti tipici di Lisbona. Certo mangiare baccalà al mattino non è da tutti, ma per le volte in 43 anni che mi è capitato di far colazione a Lisbona potrei fare sempre una eccezione. Ma come al solito avrei preferito internet gratis. Ci incamminiamo verso sud, verso il centro. Conveniamo che per quello che costa il taxi dovr

Argentina

In Argentina l'aria non è ammorbata dallo scarico della combustione imperfetta delle auto ad alcool e in salita. Non ci sono accattoni di varia natura alla ricerca di cartoni. Sono tutti bianchi, con qualche indio. Ma la cosa più sorprendente, è che sembra di muoversi in una citta europea, nei colori, odori, ma anche il sorriso e la gestualità della gente. Trovo in loro comprensione nel mio essere curioso, cercano di rispondere. Mi sorprende la moglie del mio ospite, che in abito da cerimonia, scende dall'auto per introdursi sul limitare del bosco per prendere un frammento di pianta sulla quale avevo chiesto la natura.

Il cibo, la modificazione del pensiero

Volevo scrivere qualcosa sulla modificazione del pensiero, ma non ricordo a seguito di quale circostanza. Riflettevo sull'opportunità che mi ha offerto il fatto che il collega, col quale ho pessime affinità, abbia la moglie a belo horizonte. Il cibo come festa Il cibo come obbligo Il cibo come passatempo Il cibo come sensazione piacevole Il cibo come status Il cibo come rito Il cibo come iniziazione Il cibo

Passero verde

Il passero verde è passato subito, come se ci fossimo dato un appuntamento. Avevo appena cercato l'orario sotto la pensilina, e stavo riflettendo su come ottenere informazioni ed essere certo così di non aspettere vanamente. Ouro preto è uno dei posti belli, dove qualcuno ha cerato di realizzare il bello. Sul passero cè anche un gruppo di ragazze, una di loro canta con una bella voce, mentre fuori tutto è coperto della solita polvere rossa che ammorba anche la città. Ricopre il lato della strada, la vegetazione, parsino i cavi aerei. In mezzo alla polvere due donne lavano panni al bordo della strada in un piccolo torrente. Una sola sul passero canta e non capisco quale. Per pura preferenza personale mi piacerebbe fosse quella che raccoglie e stira i capelli crespi, tinti di rame. Seduto sul sedile in fondo, un agente della polizia militare.

Piove

Oggi piove intensamente, tropicalmente. Improvviso, senza annunciarsi scoppia un tuono fragerosissimo. Ma tutto è profumato, anche se il traffico impazzisce. La pioggia intensa porta a terra le polveri e la puzza di alchool, benzina e gas, lasciando emergere i profumi dei fiori dimenticati sugli alberi.

Il Socio

Il socio sceglie lui: check-in fila dei comuni mortali vuota, e check-in fila executive vuota. L'approccio è di manovra di accerchiamento. È dalla mattina che sogghignando mi assicura che avremo posti in prima fila per la traversata. Per prima fila intendo quella benedetta delle uscite di sicurezza. Ma non quella della traversata all'andata. Lì pure il socio aveva un amico, di quelli soliti suoi, conosciuti al primo scambio di battute, una risata, e lui racconta a tutti che ha un nuovo amico affezionato. Quell'amico là ci rifilò il numero della fila dell'uscita di sicurezza, ma in un aereo con le file centrali sfalsate rispetto le laterali. Le file centrali sono da 4 posti e con l'aria condizionata che piove in testa a cascata, come la nebbia di condensa dello scomparto gelo del frigo di casa. Già che parlo del viaggio di andata, mi piace raccontare ancora dell'angoscia del socio per la reclinazione del sedile del posto di fronte. L'angoscia palesata in minu

L'ora legale del volo

Attendo che i vicini di posto completino la loro dichiarazione di ingresso in brasile. Sono i vicini al di là del corridoio, perché sui vicini più prossimi al di là del gomito sinistro non posso certo contare: sono morti subito, alle 5, quando siamo decollati da Cordoba. Come ogni volo che si rispetti si sono presentati degli inconvenienti. Per prima cosa, l'argentina, quest'anno dopo vari tentennameti ha deciso di non adottare l'ora legale. Invece tutti i sistemi informativi coinvolti nel processo presupponevano il contrario. Il più critico è stato quello che ha determinato l'ora di partenza in funzione dell'ora di arrivo a Porto Alegre e della durata del volo, senza tanere conto correttamente del diverso fuso orario. Siamo arrivati in aeroporto con l'ingenua serenità di chi è convinto di essere in anticipo e ci siamo ritrovati nella procedura di imbarco immediato. Anche il mio telefono smart si è sbagliato, tanto che ho dovuto impostare il fuso orario del cil

Con lei al Belvedere

Accanto a lei che è al volante ed è bellissima, ho finalmente una piacevole sensazione. Siamo in uno spiazzo in mezzo ai grattacieli di Belvedere, con giardini e palmizi. Piove in maniera luminosa, a causa dell’ora meridiana. Poco importa che siamo in mezzo al traffico caotico sud americano, sembra tutto più pulito e familiare. Potrei rimanere qui solo per una bella storia d’amore.

Domenica mattina

la domenica mattina dall'albergo è invariata. c'è un palazzo in costruzione difronte, ma il cantiere è fermo, è esattamente quello che ho sempre visto a belo horizonte. alla sinistra del letto c'è l'armadio con la cassaforte dove ho messo di essenziale il passaporto e gli euro, l'abito steso sulla gruccia. fuori sento i pitangus di piazza della libertà. sono passati esattamente 3 anni dall'altro ottobre quando decisi di liberarmi, e di guarirmi, perché ero malato, non avevo scelto io di soffrire e stare male. ora ho 3 anni di più, meno paziente, meno prudente, cambiato 2 società perdendo il controllo della carriera e del semplice futuro professionale, ho un Telefono wm61 e uno s60, domino il wifi, il pc è sostanzialmente uguale. In città la caipirinha è comunemente ottima, la carne pure, la birra gelata, la gente cordiale finché è imborghesita. Mi sono svegliato alle 6 e ho deciso di smontare la valigia e scrivere. Posso dire che ho il solito sentimento di s

Esclusivo quartiere

Questa sera mi han portato in un club dell'esclusivo quartiere di Lourdes. Ragazze bellissime (con qualche eccezione), carnagione bianche, vestite molto bene e con i capelli aggiustati, in due o tre ai tavoli da sole (le eccezioni sono invece accompagnate). Ma dove sono questi angeli il sabato al popolare mercado central, la domenica alla popolarissima fiera hippye? Oppure in ufficio, dove come in ogni contabilità e amministrazione che si rispetti le giovani ragazze abbondano. Forse sono sognatrici, per nulla romantiche, in attesa di un futuro che inizia in un incontro in quel locale.. Stavi ascoltando Amedeo Minghi o lo stavi pensando? Immagino sempre che chi parla d'amore vuol dire che non ce l'ha, mentre su chi parla di sesso non si può dire nulla. Non esiste l'amore maniacale.

Preparazione Regionale 1

Ero molto soddisfatto di aver scoperto la possibilità di poter prenotare via telefono in tutte le strutture sanitarie di Torino. Sono però dovuto andare alle Molinette in corso bramante, a radiologia, come indicato dal centro prenotazioni unificato telefonico, per ritirare la "Preparazione Regionale 1". In reparto mi hanno fatto andare negli uffici del CUP dove si fanno le prenotazioni. Ho fatto la fila per giungere agli sportelli. Si avvicinano le 12, ho il timore che qualcosa stia per accadere... tipo che l'operatore decida di andarsene. Eppure ce la faccio, finalmente a tu per tu, vetro col buco rotondo permettendo. -Vorrei la Preparazione Regionale 1. -Attenda.- e si allontana. Ritorna -Guardi non ne ho più trovate...- ho un brivido -...ma gliene posso stampare una nuova. La stampante ad aghi crepita. Ed eccomi ora con un bel foglio con sopra scritto "Preparazione Regionale 1" e l'indicazione di non mangiare 8 ore prima della visita... E allora d

Locale brasiliano

Cena al brasialiano di Torino. C'è il cameriere con un bel cappello di paglia a falda tonda e larga. Il locale non è frequentatissimo. Ai tavoli ci sono: due trans soli, due donne sole brasiliane, un attempato solo che guarda delle TAC al cervello, non so se il suo. Merita attenzione una coppia di bassa statura. Lei è frizzante e provocatrice, scollata, scosciata, con le mani e la bocca impertinenti, prima nel ballo e poi al tavolo. Lui ha uno stretto cravattino a una vistosa impomatata, molto impacciato ma completamente in balia di lei. 2 bottiglie di champagne de Reims. Durante l'assenza del nuovo ballo gli sposto la giacca su un'altra sedia della sala ormai vuota. Neanche sto a vedere come se la caverà l'ubriaco. Anche la capo è ubriaca, e insiste a volerci far salire nell'appartamento nuovo. Insiste ed è mezzanotte. Saliamo. E' una bella casa, non era pianificata la nostra visita, si capisce dalla biancheria stesa e un lieve disordine qua e là. Tutto però

Notai

Bella l'atmosfera dell'ufficio del notaio, rilassata, con la segretarie che parlano di cani, le salette coi tappeti e gli arredi d'antiquariato. 2 firme, parcella e ciao.

Svetlana non la porto a casa

Svetlana è il destino che ti viene incontro e che si riallontana dopo 5 minuti. Lei è bella e bionda sull'altro marciapiede, a passo svelto, mentre a mezzanotte carico la macchina alla volta di Torino. Chiudo il baule e lei mi viene incontro. Ho l'impressione inizialmente di una parlata inglese, ma si interrompe, tace e pensa e riprende in italiano. È dell'est, ha anche le guance pronunciate e gli occhi chiari. Sorride perché cerca la clinica di Vercelli ma considerando la direzione da cui proviene si è evidentemente perduta. Inizio a spiegarle la via, ma le propongo anche un passaggio visto che ero già intento a partire. I pericoli di questi incontri sono imponderabili. L'equivalenza tra 'giovane, bella, sorridente, in difficoltà, abiti puliti' e 'straniera con trascorsi di ordinaria disperazione nel paese proprio e nel paese ospite, non armata' è tutta da dimostrare. Vince il garantismo e un brivido avventuroso. Non parla bene italiano ma dice di esser

Soggezione

So per esperienza che il destino non è fatto solo dalla nostra cosciente ricerca. Interagiamo con la rierca condotta dagli altri, dalle altre. Non solo il nostro destino è motore, ma lo è anche quello degli altri. Laura, ora so che probabilmente si chiama Laura, si è presentata al lago, dal mio amico col quale aveva un appuntamento dopo un discreto carteggio elettronico. Cito questa donna perché mi ha indotto lo stesso senso di soggezione e inadeguatezza di una personalità e un contesto analogo: una prfessoressa di italiano di un istituto tecnico industriale statale! Donna elegante, piacente, dalla manifestazione misurata delle emozioni ma sensibile reattiva agli stimoli. Soggezione come in quei lontani anni 80. La soggezione di una figura materna che ha il ruolo di dirti cosa fare e interpreta per te le cose, figura algida mescolata (cosa direbbe Freud?) con l'attrazione sessuale per un fisico asciutto ma curvaceo e per i suoi racconti di astinenza e disamore familiare.

Uno che non si piace

Uno che non si piace non ha il problema di non piacersi, quanto quello di ritere economicamente vantaggioso dedicarsi a tale pensiero. Non si può pensare a qualsiasi pensiero. Se ci si riflette, nessuno dotato della grazia della serenità d'animo riflette sul fatto di essere bello o brutto, Le persone obbligate ad esprimersi sul proprio aspetto tendono a sminuirsi, ma non per questo non vivono serene. L'anomalia è nel concentrarsi su aspetto tra tanti e viverlo come un problema caratterizzante la propria vita.

Emozioni

Paddington-Slough Il non essere felice rende instabili nella capacità di emozionarsi. Sto cercando di scrivere, e lo faccio con difficoltà. Cerco in me una emozione raccolta in questo viaggio e non la trovo. Eppure emozioni le ho provate, solo che remangono dentro di me, come se a raccontarsi non credano di essere così importanti. Le emozioni quando si raccontano sono come barzellette: se poi non ridi ti vergogni, ti chiedi perché non sono state zitte, ti chiedi "ma a chi cavolo sto parlando?" oppure "ma che te lo dico a fare?" oppure nel peggiore dei casi "ti ho detto una cosa che sopravvaluto nella sua importanza"...>

Bizarre

Sulla nuova versione del navigatore hanno mantenuto la scelta tra due differenti algoritmi di ricerca degli itinerari: quello 'veloce' e quello 'bizarre'. Nella nuova versione scegliendo la bizzarra vieni avvisato che alcune ricerche hanno dimostrato che la via più corta non sempre è più breve o sicura o con riduzione dei consumi rispetto quella veloce. Ho personalmente esperito quanto concluso dalle ricerche sui risultati dei suggerimenti a percorrere strade senza uscita, strade private, strade coi buchi, strade senza più strada, e sono sostanzialmente d'accordo. L'algoritmo più veloce è tuttavia più stupido per certi versi, non considera facili brevi scorciatoie come ad esempio brevi tratti in senso antiorario che uniscono due lembi di statale che percorre in senso orario una intera città. Ma risulta più conformista nella scelta della qualità delle strade. Questa sera, la strada che devo percorrere la conosco a memoria, ma voglio proprio provare questa nu